Sabato 6 maggio, presentato alla stampa il "Coordinamento Democratici Cristiani per l'Abruzzo".
Il Coordinamento “Democratici Cristiani per l’Abruzzo” è un’organizzazione culturale, civica, politicamente trasversale e non partitica, con l’obbiettivo di recuperare e attualizzare i principi e i valori di fondo della Democrazia Cristiana: democrazia e partecipazione democratica, libertà, pluralismo e dialettica demo...cratica, solidarietà e sussidiarietà.
Il coordinamento sarà il luogo del confronto, del dibattito, delle scelte e del “fare” e sarà contro la destra internazionale e revanscista e contro ogni forma di demagogico populismo e di estremismo.
COORDINAMENTO
“Democratici Cristiani per l’Abruzzo” (CONTINUA)
ORGANIGRAMMA
Segreteria (6 componenti):
Licio Di Biase (segretario)
Mario Amicone (Vice segretario)
Pierangelo Guidobaldi
Gianluca Fusilli
Alessio Monaco
Alberto Balducci
Coordinamento Regionale (25 componenti):
Alberto Balducci
(Consigliere Regione Abruzzo – già amm. Comune di Pescara)
Alessio Monaco
(Consigliere Regione Abruzzo- già amm. Provincia di Chieti)
Carla Tiboni
(avvocato)
Carmine Martino
(Già funzionario della Dc di Pescara dal 1974 al 1993)
Diego De Carolis
(Docente ed esperto in diritto amministrativo)
Francesco Crivelli
(Sindaco Comune di S. Eufemia a Majella)
Francesco Prospero
(Consigliere Comune di Vasto)
Gabriele Florindi
(Sindaco Comune di Città S. Angelo)
Gianluca Fusilli
(Deputato - già amm. Comune di Pescara)
Liberato Aceto
(Consigliere Regione Abruzzo dal 2005 al 2009 – Amm. Comune di Chieti)
Licio Di Biase
(Amministratore Comune di Pescara 1975/1980 1985/2014)
Mario Amicone
(Assessore e Consigliere Regione Abruzzo dal 2000/2005 – Già amministratore Provincia di Chieti)
Mimmo D’Alessio
(Già Amministratore Comune di Chieti)
Renzo Gallerati
(Amministratore Comune di Montesilvano dal 1990/2004
e Provincia 2004/2009)
Roberta Rullo
(Docente - Spoltore)
Simone Angelucci
(Sindaco Comune di Caramanico)
Tonino Menna
(Vice Presidente e Consigliere Regione Abruzzo dal 2000 al 2005 e dal 2008 al 2014 – Già amministratore comunale)
Vincenzo Palmerio
(Assessore e Consigliere Regione Abruzzo dal 2000 al 2005 - Amministratore comunale e provinciale)
Pierangelo Guidobaldi
(Avvocato – Già amministratore Comune ed Enti di Giulianova)
Giovanni Ruscitti
(Giornalista)
Celso Cioni
(Già amministratore del Comune e della Provincia de L’Aquila)
Lorenzo Santilli
(Già Sindaco di Acciano e amministratore)
Sabatino Casini
(Già Amministratore Asl Teramo)
Tommaso Ginobile
(Deputato - già amministratore)
Vittoria D’Incecco
(Deputato - già amministratore Comune di Pescara)
IDEE PROGRAMMATICHE
CONSIDERAZIONI INTRODUTTIVE
Il Coordinamento “Democratici Cristiani per l’Abruzzo” è un’organizzazione culturale, civica, politicamente trasversale e non partitica, con l’obbiettivo di recuperare e attualizzare i principi e i valori di fondo della Democrazia Cristiana: democrazia e partecipazione democratica, libertà, pluralismo e dialettica democratica, solidarietà e sussidiarietà. Il coordinamento sarà il luogo del confronto, del dibattito, delle scelte e del “fare” e sarà contro la destra internazionale e revanscista e contro ogni forma di demagogico populismo e di estremismo. (CONTINUA)
Princìpi e idee
per la convivenza politica e civile
PREMESSA
Il coordinamento si occuperà, innanzitutto:
-
di rileggere la storia della democrazia cristiana;
-
di contribuire alla riconoscibilità dell’esperienza politica della DC;
-
di contribuire all’acquisizione dellla piena consapevolezza che un partito per decenni al potere, inevitabilmente ha subito infiltrazioni di vario genere e questo ne ha deturpato l’immagine.
E questo attraverso corsi di sensibilizzazione e corsi di formazione politica
Perché popolari e non populisti?
Perché in politica non si deve parlare in prima persona al singolare, ma in prima persona al plurale. Il populista sostiene “che vuole bene alla gente” ed è portato a dare alla gente ciò che la gente vuole, il popolarismo è invece la condizione di governo in cui “si fa il bene delle gente” e quindi la condizione è non dare alla gente ciò che la gente vuole, ma fare le scelte per il bene della collettività, trasformando i bisogni individuali in scelte che favoriscano la crescita della collettività. Quindi bisognerà agire contro gli individualismi, i corporativismi e i particolarismi, sollecitazioni fondamentali dei populismi. Agiremo per il rafforzamento del senso della Comunità e dell’appartenenza. Il populismo genera il Nimby, “non nel mio orto”, e “non ora”. Qualsiasi intervento della Stato è considerato un’invasione del proprio territorio: “non qui e non ora”. E così nascono le associazioni sul territorio che prediligono, a prescindere, il “NO”. Ecco, noi saremo per il “SI”, meditato e mediato
Perché moderati?
La moderazione non è una condizione politicamente inconcludente, ma è la “qualità” della scelta, frutto della mediazione tra i bisogni della gente e la capacità di risposta delle Istituzioni, ponendo al centro il forte legame col territorio e non trasferendo il confronto sul Web che risulta anonimo, anomalo, grigio, dispersivo, falso, manipolabile e impersonale.
Sistemi elettorali
In questa fase di grande confusione identitaria occorre lavorare per il superamento del bipolarismo e il ritorno al proporzionale, magari con lo sbarramento al 5%, come in Germania, dove il sistema regge da sempre. E questo per superare il becero bipolarismo divenuto ora allucinante tripolarismo, in cui ognuno cerca di adeguare la legge elettorale alle proprie esigenze. Ma chi lo ha detto che bisogna stare di qua o di là? Occorre ribadire che bisogna garantire a tutti la possibilità di espressione del voto, consentendo agli elettori di scegliere i propri candidati e togliendo il primato delle scelte alle lobby o ai partiti. C’è, inoltre, la tendenza a voler digitalizzare il voto, col pretesto di risparmiare le risorse. La democrazia necessita di giuste risorse. Col voto elettronico verrebbero tagliati fuori dall’espressione fasce di cittadini e si creerebbero le condizioni per ovvie manipolazioni.
RIPARTIRE DALLA CENTRALITA’ DEI MUNICIPI
1 - Ripartire dalla centralità dei MUNICIPI, secondo la tradizione sturziana. Sturzo impegnò i cattolici nel governo del Municipio, in quanto primo luogo di incontro del cittadino con le Istituzioni. Tocqueville, che De Gasperi giudicava “uno dei nostri riferimenti”, diceva che il “Comune sembra che esca dalle mani di Dio”, ovvero è l’istituzione naturale. Leone Tolstoj diceva che “Se vuoi essere universale parla del tuo villaggio”.
2 – Ripartire dalla garanzia degli spazi di partecipazione democratica: i Municipi necessitano di ampliamento dei consigli comunali e delle giunte che devono tornare ai numeri di rappresentanza precedenti alle riforme del cosiddetto “tagli ai costi della politica”, che invece hanno tagliato la partecipazione. Sì, ai tagli ai costi, no, ai tagli della partecipazione democratica. Sosterremo, inoltre, il ripristino dei consigli di quartiere per le città sopra 100.000 abitanti, ma la cui partecipazione dovrà essere gratuita. Inoltre, proporremo una rilettura dell’ipocrita norma che prevede, per i Comuni, che gli assessori devono essere esterni; ovviamente, accade che assessori vengono nominati dal Sindaco sempre gli eletti con più voti e, quindi, per essere esterni al Consiglio Comunale sono costretti alle dimissioni; ciò determina un atteggiamento moralmente inaccettabile qualora il Sindaco li sostituisce. D’accordo, quindi, per i tagli ai costi della politica e non ai tagli della partecipazione politica e democratica. Tagli di gettoni e indennità, gratuità per la partecipazione ai Consigli di Quartiere. Meno spese, più partecipazione.
3 - Abolizione della Bassanini: per ridare potere operativo ai MUNICIPI e al Sistema Paese, sosterremo l’idea dell’abolizione della Bassanini che ha lacerato il sistema burocratico-amministrativo del Paese, determinando lungaggini burocratiche che creano turbamenti nell’opinione pubblica a causa della mancate risposte, delle risposte menomate, delle risposte fuori tempo massimo. E tali mancanze si ripercuotono sulla classe politica, inconsapevole dei disastri provocati dalla Bassanini.
4 - Riconsiderare l’idea dell’abolizione delle Provincie, in quanto è più logico tagliare gli Enti proprietari e gestori del ciclo idrico e dei rifiuti, che ha prodotto una infinità di società più o meno pubbliche con Presidenti e Consigli di Amministrazione, ampliando i costi di gestione di questi settori. Invece sarebbe più opportuno trasferire la gestione di questi servizi alle Province stesse a cui va ridata la dignità che merita e che ha sempre avuto nella storia del Paese. Sono le lobby dell’acqua e dei rifiuti che vogliono il permanere delle competenze nella mani di Enti secondari.
ALTRI IMPEGNI
5 – Garanzie delle libertà dell’individuo. Il problema dall’invasione degli spazi individuali sia da parte del contesto istituzionale e che dei privati non è più sostenibile. Su questi temi ci sarà una centralità nelle nostre riflessioni.
6 – Rilettura del rapporto tra i poteri dello Stato: il potere legislativo, il potere esecutivo e quello giudiziario devono svolgere le proprie attività in sintonia e nell’interesse del funzionamento del Paese. Tale problema si evidenzia soprattutto nel rapporto tra politica e giustizia.
7 –Europa della politica e non delle lobby: su questo tema apriremo una fase di grandi approfondimenti. L’Europa lacerata dai burocrati, che nulla ha a che fare con De Gasperi, Shuman e Adenauer. Rifletteremo anche sul grande ruolo offerto da Lorenzo Natali nell’ambito comunitario.
8 - Cambiamenti antropologici: sembra profilarsi all’orizzonte radicali cambiamenti nei comportamenti dell’uomo. Non è più centrale la famiglia, ma l’individuo e questo cambia l’organizzazione della società: sul cambiamento antropologico apriremo una fase di approfondimenti.
9 – Meno Web e più carta. Il Web è un fondamentale strumento artefice del Villaggio Globale, ma è importante anche parlare del proprio Villaggio e lasciare i segni del passaggio della civiltà e questo avviene solo con l’uso della carta. Riconsiderare il processo di totale smantellamento dell’uso della carta in tutti gli ambiti, pubblici e privati, e attenuare la rigidità di questo processo.
10 – Solidarietà e sussidiarietà: la democrazia cristiana è stato un partito che ha sempre garantito il massimo della solidarietà, principio che appartiene alla sensibilità del popolo italiano. Ovviamente oggi emerge il dramma della solidarietà nei confronti degli extra comunitari che fuggono o meno dalle guerre si riversano in massa sul nostro territorio.
E qui ci vorrebbe il grande stimolo democristiano nel riuscire ad equilibrare la solidarietà nei confronti di questi esuli e la libertà che deve essere garantita ai cittadini italiani.
GLI STRUMENTI DELLA NOSTRA INIZIATIVA:
Il Coordinamento “Democratici Cristiani per l’Abruzzo collaborerà con l’Istituto di Cultura “Giuseppe Spataro”, per l’organizzazione di corsi di formazione.
Inoltre, collaborerà con l’editore Scep services per la gestione del portale www.terzomillennio.eu (editore scep) quale giornale quotidiano on line, per l’organizzazione degli incontri e per pubblicazioni varie.
Verranno anche organizzate le Feste dell’Amicizia, quali occasioni per i democristiani di vivere la propria dimensione partecipativa.