Attribuito a Licio Di Biase il "Premio della Critica " al Premio Letterario Internazionale Montefiore (Cattolica) per il Volume “L’Onorevole d’Annunzio”. La premiazione il 24 settembre.
"Mi è stato attribuito il "Premio della Critica " al Premio Letterario Internazionale Montefiore (Cattolica) – 7^ edizione (2017), per il Volume “L’Onorevole d’Annunzio”, pubblicato nel 2013,
Sono molto felice in quanto questo Premio testimonia la valenza del Volume e arricchisce l'elenco dei miei riconoscimenti letterari". (CONTINUA)
Premi e riconoscimenti letterari di Licio Di Biase
Settembre 2009 - “Premio speciale” per il romanzo “Il processo a Carmela” dalla Giuria del “Premio Letterario Histonium” di Vasto e nomina a “Mecenate alla Cultura”.
Settembre 2010 - Premio Letterario Lamerica” (S.Giovanni T.-Ch), 1 ° classificato per la sezione saggistica con la pubblicazione “La grande storia. Pescara-Castellamare dalle origini al XX secolo”.
Settembre 2011 - “Premio speciale” Oestrus al Premio Letterario Internazionale Montefiore (Cattolica) con il saggio “Oh che bel sito…”
Febbraio 2015 - Menzione al Premio letterario “Città di Cagliari” per il volume “L’Onorevole d’Annunzio”.
Agosto 2015 - Menzione al Premio Letterario “Pelliciotta” di Perano (Ch) per il lavoro di ricostruzione della storia della città di Pescara.
Settembre 2016 - 1° classificato per la sezione saggistica al Concorso Letterario Internazionale “La locanda del Doge” (Rovigo) con il volume “I tempi di Aldo Moro”.
Settembre 2017 - Premio della Critica per il Volume “L’Onorevole d’Annunzio” al Premio Letterario Internazionale Montefiore (Cattolica) – 7^ edizione (2017)
SCHEDA DEL LIBRO “L’ONOREVOLE D’ANNUNZIO”
La breve stagione parlamentare di Gabriele D’Annunzio, tra la fine del 1897 e la metà del 1900, merita indubbiamente una lettura, oltre che di carattere biografico e letterario, anche di natura politica. E’ evidente che un personaggio poliedrico come D’Annunzio non poteva vivere l’esperienza parlamentare come un qualsiasi onorevole, per cui è di grande interesse approfondire la conoscenza di quei due anni e mezzo in cui è stato sugli scranni della Camera dei Deputati. Le sue assenze sono state compensate da “coup de teatre”, come il personaggio imponeva; pertanto non può essere ricordato per quei momenti legati alla normale attività parlamentare con le prese di posizione su vicende di governo o proposte di legge, da cui peraltro fu distrattamente “assente”, ma per alcuni messaggi che sono poi passati alla storia. Da “io sono al di là della destra e della sinistra” a “vado verso la vita”: tra queste due citazioni ci sono da leggere la campagna elettorale dell’agosto del 1897, quando fu eletto deputato, e quella del 1900, candidato con i socialisti come indipendente, in cui venne battuto. Due campagne elettorali gestite da quello che è stato il grande comunicatore ante litteram. E poi le attenzioni, anche clientelari, al suo territorio durante la campagna elettorale, perpoi dimenticarsi di tutto. ’Annunzio non poteva portare in Parlamento le esigenze e i bisogni del suo territorio. UN personaggio come lui doveva segnare il suo passaggio con altro. Intanto, voleva portare in Parlamento l’attenzione per la Bellezza, cioè di quella grande potenzialità di elementi storico culturali di cui era (ed è) ricco il Paese, e di questo parlò anche nel suo discorso più importante e che è rimasto nell’immaginario collettivo a catalogare la sua esperienza politica, cioè “il discorso della siepe”. Ma c’è anche dell’altro.