“Democratici e Popolari per l’Abruzzo”.
L’approccio moderato di Don Sturzo ed il pragmatismo di De Gasperi, che hanno ispirato la nascita del Coordinamento “Democratici Cristiani per l’Abruzzo”, guidano oggi la trasformazione di questo movimento in “Democratici e Popolari per l’Abruzzo”. (CONTINUA)
Il Movimento, nato appunto un anno e mezzo fa, si era posto l'obbiettivo di aprire una riflessione sul passato della Democrazia Cristiana, soprattutto attraverso la storia dei protagonisti, con una rilettura in chiave moderna e in tanti si sono ritrovati a ri-scoprire valori che sembrano ormai dimenticati dal dialogo politico affidato al cannibalismo dei social e del “tutto subito”. Il percorso si è caratterizzato con momenti significativi che, partendo dalla mostra itinerante “Chi erano mai questi democristiani”, ha visto l’organizzazione di corsi di formazione politica, con l’importante contributo d’esperienza di protagonisti della politica di ieri e di oggi; tra questi Marco Follini, Cirino Pomicino, Alessandro Forlani, Raffaele Bonanni, Gero Grassi, Paolo Fioroni, Rocco Buttiglione, Giuseppe De Mita, Lucio D'Ubaldo, Stefano e Serena Andreotti, Giulio Alfano e tanti altri studiosi e politici. Riflessioni sull’azione politica di personaggi come Alcide De Gasperi, Remo Gaspari, Giuseppe Spataro, Aldo Moro, Filomena Delli Castelli, Lorenzo Natali, Giorgio La Pira, hanno convinto il movimento sulla necessità di offrire un punto di vista nuovo del contesto attuale ispirato agli insegnamenti di chi in passato ha saputo interpretare i fatti ed offrire soluzioni capaci di incontrare le reali esigenze della società abruzzese ed italiana, andando oltre il mero clamore populista che sembra aver preso il sopravvento sul confronto moderato nel merito delle questioni.
L’idea ha prodotto una rinnovata partecipazione di tanti appassionati della politica che non vogliono farsi travolgere dalla confusione e dal frastuono mediatico che di questi tempi investe la politica. Significativa è stata l’adesione di tanti giovani, anche amministratori dei Comuni abruzzesi, affascinati dalla possibilità di confronto con chi da tempo si occupa di politica, scoprendo il fascino del confronto diretto, dell’ascolto e della riflessione condivisa, soprattutto attraverso Corsi di Formazione organizzati unitamente all’Istituto di cultura politica “Giuseppe Spataro”. Dopo una fase di crescita marcatamente “culturale”, oggi si determina l’esigenza di porsi anche come interlocutore “politico”, aprendosi al dialogo sia sullo scenario regionale che su quello municipale, interloquendo con una classe di amministratori in grado di riconciliare la politica con il territorio, con i cittadini diffidenti, amareggiati ed arrabbiati, con l’obiettivo di trasformare tali sentimenti in proposte costruttive e non "utilizzandoli" come leve per costruire un consenso politico momentaneo e vuoto di contenuti solidi, sotto il profilo ideologico e progettuale. E questo salto di qualità ha determinato anche il cambiamento del nome del movimento in “Democratici e Popolari per l’Abruzzo”. Guardare alla nostra Regione e ai suoi tanti problemi che mancano di risposte efficaci sarà una delle conseguenze di questa evoluzione politica, a cui ovviamente segue una evoluzione organizzativa. Il coordinamento ha aderito con convinzione al percorso della Rete Bianca, organizzazione nazionale in fase di costituzione che intende alimentare una riflessione sul popolarismo e sul cattolicesimo-democratico, aggregando in un unico contenitore associazioni e singoli personaggi che intendono fornire un contributo di esperienze e contenuti alla Politica in una fase di incredibile decadimento.
Sullo scenario locale il movimento si è strutturato con un coordinatore per ogni provincia e specificatamente Vincenzo Palmerio per Chieti, Francesco Crivelli per Pescara, Marco Bacchion per Teramo, Manfredo Marinacci per l’Aquila che affiancheranno Licio Di Biase (Coordinatore Regionale) e Mario Amicone (Vice Coordinatore Regionale) nella Segreteria Regionale. A breve verranno costituiti i coordinamenti provinciali.
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