PRIMA CHE LA CULTURA SCOMPAIA!
L’attenuazione della Pandemia del Covid induce ad una ripresa delle attività sociali e culturali, con un inevitabile riflesso sulla condizione del Paese.
Ma come riprendere le iniziative?
Tre fattori sono di grande importanza:
1 – Gli Enti (Comuni, Provincia, Regione) che hanno tra le funzioni la promozione delle attività culturali, devono compiere un salto di qualità rispetto alla condizione pre Pandemia. Alla luce della carenza di risorse da parte dei succitati Enti per contribuire alla ripresa delle attività culturali, occorre che ci sia da parte di questi stessi Enti la disponibilità a concedere spazi in modo gratuito per mostre, spettacoli teatrali, concerti e altri eventi. Quindi, sopperire alla carenza di risorse con la concessione gratuita dei luoghi in cui organizzare gli eventi e questo riguarda soprattutto il Comune di Pescara ormai allo sbando per quanto riguarda l’approccio con il mondo culturale.
2 - Gli Enti che hanno risorse per sostenere gli eventi culturali devono tornare alla concessione di contributi e non al rimborso. Infatti, negli ultimi anni, nottetempo, Comuni, Regioni, Parchi, Camere di Commercio e altri Enti hanno modificato le procedure per la concessione di risorse. Non più contributi, ovvero contribuire alla manifestazione, ma rimborso delle spese sostenute e liquidate dalle associazioni, ma anche dai Comuni. Quindi chi ha risorse da anticipare può chiedere rimborsi, altri no e tutto ciò in questa fase di ripresa degli eventi non facilita certamente l’approccio, penalizzando il variegato mondo associativo costretto a rinunciare alle manifestazioni. Occorre che gli Enti che hanno le risorse contribuiscano all’organizzazione di eventi e non a rimborsare le spese. Recentemente anche l’ANCI si è occupato di questo assurdo burocratico.
3 – Gli Enti che hanno competenza sul Patrimonio culturale devono garantire la fruibilità dei Beni Culturali oggi in una indefinibile gestione, come il caso di S. Clemente a Casauria chiusa dalla scorsa estate, ma di esempi simili è pieno l’Abruzzo. Occorre uno scatto per ridare vigore ad un settore di importanza strategica per il turismo in vista della stagione estiva. Infatti il 90% dei beni culturali, ad esempio, medioevali non sono fruibili e questo è un assurdo per una Regione che vuole investire nella valorizzazione del proprio territorio.
Non molte cose, ma occorre essere puntuali e determinati.
LICIO DI BIASE
Presidente associazione Pescaratutela